Manovra 2022

Occupa il dibattito sui giornali, e com’è ovvio la mente dei cittadini, l’imminente approvazione della Manovra 2022.

 

Ed è assolutamente comprensibile: potremmo definirla infatti la prima manovra post-pandemia, quella che non mira semplicemente ad arginare i danni ed immettere liquidità per mantenere l’equilibrio e non sprofondare, ma vorrebbe dare la prima spinta verso la ripresa.

Va detto che le risorse a disposizione (fra i 23 ed i 25 miliardi) sono limitate, e le richieste da soddisfare numerose: la riforma pensionistica è chiaramente in prima fila (quota 102?), così come il Reddito Di Cittadinanza sul quale si prevedono tagli (decalage come per la Naspi?) anche se la platea di beneficiari è aumentata.

E poi il bonus edilizio, i fondi da destinare alla ricerca scientifica (mai come in questo periodo tornata sotto i riflettori) e quelli per contrastare l’aumento delle bollette, gli ammortizzatori sociali ed il trasporto pubblico locale.

 

E quindi è, a nostra opinione, consigliabile per tutti mantenere basso il livello delle aspettative, cercando piuttosto di trarre il meglio dalle soluzioni che verranno proposte ed approvate, prestando attenzione ad ogni dettaglio delle norme e le opportunità che offriranno.

 

In tema di taglio delle tasse si parla di circa 7 miliardi sul tavolo, che dovrebbero saltar fuori forse da una riduzione delle aliquote Irpef del terzo scaglione, cioè dei redditi compresi fra i 28 ed i 55mila euro annui e forse da una riduzione del costo del lavoro, cosa che molti attendono per poter imprimere una svolta positiva alle proprie attività.

 

In tema di sostegno alle imprese la cifra pare di molto inferiore, intorno ai 4 miliardi, e salterebbe fuori da varie soluzioni, in cui spiccano la proroga degli incentivi fiscali, il contributo a favore delle PMI per l’acquisto di beni strumentali e l’immissione di nuove risorse per il fondo di garanzia PMI.

 

Nell’attesa di saperne di più…

 

Buon lavoro, amici lettori.